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Dojo Kun |
- 一、人格完成に努むること
- hitotsu, jinkaku kansei ni tsutomuru koto
- 一、誠の道を守ること
- hitotsu, makoto no michi o mamoru koto
- 一、努力の精神を養うこと
- hitotsu, doryōku no seishin o yashinau koto
- 一、礼儀を重んずること
- hitotsu, reigi o omonzuru koto
- 一、血気の勇を戒むること
- hitotsu, kekki no yū o imashimuru koto
HITOTSU, JINKAKU KANSEI NI TSUTOMURU KOTO
(Cerca di perfezionare il carattere)
Notare che a questo ideale si dà assoluta priorità. Non forza, velocità, abilità tecnica o nel combattimento, ma la perfezione del carattere dello studente. Il maestro Funakoshi insiste molto su questo concetto nei suoi scritti. Racconta la storia in cui fu arbitro di una contesa tra due villaggi. Mantenendo la mente fredda e agendo in modo controllato e razionale egli propose una soluzione alla contesa, accettata di buon grado dalle due parti, evitando così atti di violenza. Egli scrive che questa è la prova che un buon allenamento nel karate è il mezzo per migliorare il proprio carattere e solo così si possono cercare soluzioni pacifiche ai problemi.
HITOTSU, MAKOTO NO MICHI O MAMORU KOTO
(Percorri la via della sincerità)
Qui si enfatizza il concetto che "la via" dev'essere vera. Non dovrebbe mai essere un metodo per l'autoindulgenza o la debolezza. Molti individui, insegnanti di arti marziali, si beano di gradi ed abilità che non sono giustificabili se non da ragioni commerciali o per esaltare il proprio io. Chi non ha fiducia nella ricerca di una via vera, sincera, resterà vittima delle proprie fantasie e non raggiungerà mai il proprio sogno con lealtà.
HITOTSU, DORYOKU NO SEISHIN O YASHINAU KOTO
(Rafforza instancabilmente lo spirito)
Tradizionalmente le arti marziali non venivano insegnate o praticate per il semplice valore spettacolare o come diversificazione dagli aspetti più seri della vita, dunque era necessaria pazienza se si volevano imparare i risvolti più profondi di un'arte. La ripetizione ad oltranza delle tecniche fondamentali non è un blocco all'apprendimento come molti pensatori moderni vorrebbero far credere. E' anche vero che tale allenamento non è sicuramente fonte di grande spettacolo! La mancanza di perseveranza semplicemente significa che ogni progresso arriverà ad un punto morto. Come disse il grande fabbro Banzo al suo garzone Yagyu Matajuro "..un uomo con tanta fretta di avere dei risultati, come fai tu, difficilmente imparerà alla svelta.."
HITOTSU, REIGI O OMONZURU KOTO
(Osserva un comportamento impeccabile)
In un certo senso questo principio ripete il primo precetto. Attraverso le buone maniere non aggraveremo mai una situazione già di per sè negativa ed eviteremo inutile violenza. Tuttavia tutto ciò non va interpretato come atto di debolezza. Ovviamente agire con buone maniere dev'essere un processo reciproco. Vediamo quanto gli insegnamenti di Confucio abbiano influenzato questo precetto. Egli infatti scrive: " Ripagherai un'offesa con un'azione diretta, ripagherai peraltro una buona azione con un'altrettanta azione buona".
HITOTSU, KEKKI NO YU O IMASHIMURU KOTO
(Astieniti dalla violenza e acquisisci l'autocontrollo).
Questo sembra essere il paradosso del karate, ma proprio qui abbiamo l'essenza della moralità di un'arte marziale. La forza si può usare solo se il fine ultimo è moralmente corretto, come il caso della difesa personale o la protezione di un innocente. In questo modo le azioni dei monaci Shaolin, ad esempio, nello sviluppo di metodi di combattimento per proteggere i loro templi o nella guerra contro il banditismo erano atti moralmente accettabili. Alla luce di ciò, proteggersi da un aggressore che ha iniziato una sua azione violenta nei nostri confronti non è atto irreprensibile.
Il dojo kun ci indica dunque la via ultima nel nostro lavoro di ricerca ed allenamento. Questa è la maestria verso noi stessi. Perciò, non saranno le sole tecniche ad avere l'importanza maggiore, ma sarà lo spirito individuale che andrà educato e disciplinato. Se si seguono pertanto i dettami racchiusi in questi precetti, all'apparenza molto semplici, l'allievo potrà veramente progredire nella "via delle arti marziali".
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